Il rapporto col pubblico
Quello che è stato detto fino ad ora può dare delle indicazioni sul tipo di rapporto che vogliamo instaurare col pubblico. Si tratta di creare una comunicazione che sia il più possibile universale, attraverso l'allontanamento dal quotidiano e dal messaggio diretto (che spesso aggredisce lo spettatore chiudendone i canali e, di conseguenza, nascondendogli ciò che intenderebbe rendere manifesto). Al contrario pensiamo che il modo per comunicare un sentimento, spesso possa consistere nel dissimularlo, per questo un'immagine, un'allegoria o una metafora che mascherino ciò che va rivelato, ci permettono di arrivare allo spettatore in maniera più profonda perché più vicini all'intuizione rispetto alla razionalità codificata propria del discorso. Supremazia/equilibrio Dioniso-Apollo. Tra una parola e l'altra esistono degli spazi bianchi che possono essere vissuti solo mediante ciò che è gesto, suono, plastica, silenzio, dinamica, colore ecc..., il non detto si limita a suggerire allo spettatore senza imporre. Comunicare su tutti i piani possibili attraverso la molteplicità di un'arte impura come il teatro equivale inoltre a restituire al teatro stesso il suo potere d'origine, riconsiderandolo nel suo aspetto metafisico, magico e religioso.