04.07.2020    

Il 45 giri di AstorriTintinelli - Restiamo in Contraddizione

Orario: 21:00 - Ingresso: 15,00 €

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OLINDA E ASTORRITINTINELLI A SOSTEGNO DEL TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE

IL 29 LUGLIO 2020 IL TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE RISCHIA DI CHIUDERE

L’emergenza sanitaria ha esasperato una situazione già in emergenza: una serie di prescrizioni ci obbligano a terminare dei lavori di adeguamento, pena la chiusura e una pesante multa. La situazione meno piacevole che potesse capitarci è quella odierna: lanciare un crowdfunding in un momento difficile per tutti. Ci siamo rivolti a diverse istituzioni ma nessuna può o vuole venire in nostro soccorso; il sostegno della comunità è l’unica possibilità che ci resta.

IL 45 GIRI DI ASTORRITINTINELLI

lato A – IMMAGINAZIONE AL POTERE
lato B – FOLLìAR
un prologo immaginifico e uno studio

di e con Alberto Astorri e Paola Tintinelli

SAB 4 LUG   | 21.00

L'ingresso alla serata comporta due tipologie di biglietti:
€15 ingresso normale
€30 per chi desidera dare un maggior sostegno al Teatro della Contraddizione.
I posti sono limitati

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IMMAGINAZIONE AL POTERE è un approfondimento ispirato alla prima parte della nostra penultima creazione “Il sogno dell’arrostito” in cui un uomo e una donna in uno spazio vuoto cercano di reinnescare il motore dell’immaginazione su un copione già scritto.
La raccolta dei sogni che abbiamo condotto nell’ultimo anno col nostro pulmino in giro per strade, piazze e mercati ha evidenziato la mancanza di sogni nelle persone o comunque la difficoltà di rilanciare un nuovo immaginario.
Immaginazione al potere è stata una delle parole d’ordine degli studenti del sessantotto, ai quali il filosofo Marcuse (ideatore della frase) guarda come veicolo attraverso il quale si può realizzare la liberazione. La ragione e il linguaggio non sono più in grado di trascendere la realtà e di opporre un “grande rifiuto” al modello vigente, per questo l’umanità deve appellarsi all’ immaginazione, unico strumento capace di comprendere le cose alla luce della loro potenzialità.
Per poter realizzare delle cose bisogna prima immaginarle, così come per cambiare le cose bisogna prima immaginare il cambiamento, immaginare le cose cambiate…”

FOLLìAR è invece la parte centrale di questo nostro 45 giri che vuol’ essere una piccola antologia personale ed è il primo studio dell’ultimo nostro lavoro che ha debuttato nell’ottobre di quest’anno a Milano.
Una riflessione sull’arte della scena in cui due attori di beckettiana memoria si confrontano sul fallimento dell’Arte e sulla sua inutilità rispetto alle vicende del mondo.
Platone diceva che il potere dell’arte sull’animo umano era così grande che avrebbe potuto da solo distruggere il fondamento stesso della città e tanto più a malincuore riteneva che andasse bandito.
Il destino dell’arte è ancora quello di cambiare la vita? Non dovrebbe far rimpiangere una bellezza perduta da poterla poi rivendicare nella vita di tutti i giorni?
Questi interrogativi sono stati il nostro punto di partenza.
Un viaggio nel deserto, nel deserto di due attori, di una coppia d’arte, di chi si è spinto follemente dentro una passione, meravigliosa e dolorosa insieme come può essere quella del Teatro.
Ci sentiamo esuli, questo sì come Lear e il suo Fool, come Totò e Peppino intorno all’albero del bosco, girovaghi in un regno il cui centro è un cerchio fatto con un nastro di carta nel quale quasi sacralmente e ostinatamente ci si esercita incessantemente.
“Chi non si esercita non esiste” dice una battuta di un testo di Thomas Bernhard.
Uno zio cieco e un cugino matto, nella loro stanza che poi è anche il loro bunker, hanno a che fare con una mosca, persi e soli, come nella notte dei tempi, ai confini di una galassia.
In questa loro stanza c’è soltanto una piccola finestrella, che è il loro rapporto con il fuori, con la grande opera, l’opera del mondo, narrata dal cugino matto, il solo dei due ad avere la vista, in visioni di desolante e struggente bellezza.
Due illusionisti disillusi, due clown di beckettiana memoria vivono l’inutilità e la grandezza della loro scelta. Può sembrare un cul-de-sac, un baratro sublime ma nel finale accade qualcosa di inaspettato, tra utopia e ribellione forse i due trovano un nuovo approdo.
Questo studio è dedicato anche a Thomas Berhnard e in particolar modo alla “Forza dell’Abitudine”

INFO E PRENOTAZIONI: http://www.olinda.org/info-e-prenotazioni/