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Tiger Dad

Orario: 20:45 - Ingresso: 15,00 €

foto TIGER light

dal 24 al 27 Ottobre

TIGER DAD

di Rosario Palazzolo
con Salvatore Nocera

scene e costumi Mela Dell’Erba
light designer Gabriele Gugliara
musiche originali e effetti sonori Gianluca Misiti
aiuto regia Angelo Grasso
regia Rosario Palazzolo

una produzione Ama Factory e Cattivi Maestri Teatro con il contributo del Centro Studi sul Teatro napoletano, meridionale ed europeo e con il patrocinio del Festival del Torto

Padre Tigre è un uomo timido e un po’ fuori rotta. Tonto, diremmo, poiché mischia tratti lievemente ossessivi a una pacatezza fuori dal comune, un po’ sorniona e un po’ angustiata. Inquieta, in effetti, nel complesso, è la sua figura, poiché sintetizza in un solo individuo due aspetti dell’animo umano, incarnati da due icone pop, ovvero la trascendenza del santo di Pietralcina e l’irruenza dell’Uomo Tigre.
Un deterrente marmorificato il primo, immobile e santospirito, divino e profumato, intangibile solo per chi non ci crede. Un combattente rivoluzionario il secondo, con un talento formidabile per la lotta, soprattutto quando è cagionata dall’ingiustizia.
E del resto sarà un’arena perfetta, questo spettacolo, per far convivere le dicotomie.
Cattivo, sì, ma spostato verso la bontà. Uno sputo in bocca a chi muore di sete. La spada di Zorro nella mano di Cristo. Perché Padre Tigre – o meglio Tiger dad, come lo ha trasfigurato il popolo della rete – tenterà di combattere una battaglia che forse perderà. La battaglia contro il qualunquismo dei social, contro l’idiozia dell’intelligenza artificiale, contro il successo a scapito. Del resto, il luogo in cui si trova è un luogo perfetto per la disfatta, già agghindato a morte. E difatti lui morirà.

Come un prologo
Nota dell’autore
Ebbene, è necessario che io dichiari la volontà, adesso, di costruire una nuova storia per e con Salvatore Nocera, poiché sono passati troppi anni da quel Letizia forever che ci fece incontrare. Per cui faccio una lista, oggi, nel mentre scorrono le mila parole, una lista per dire ciò che vorrei dire con questo testo, sempre che io riesca dire qualcosa con questo testo, e dunque: la pazzia, innanzitutto, di chi ha perso la testa e prova a trovarla, e un’invenzione linguistica che sappia di contraffazione, e poi e l’ironia e il disgusto e i continui salti di senso, e insomma vorrei perdermi in mezzo a delle parole nuove, a dei significati sbagliati, e magari riuscissi a non trovarmi mai più, magari, e magari imparassi a amare soltanto la percezione del panorama dietro lo steccato senza per forza pretendere di ammirarlo, di invaderlo, di infettarlo con il mio umore aguzzo, e un poco mi odio e un po’ mi compiaccio, io, devo ammetterlo, per come riesco a essere credibile nonostante le invenzioni tremule, e le idiozie implicite di certi ragionamenti. Però ci convivo abbastanza bene. Che significa abbastanza male. Del resto l’invenzione passa dal fallimento, e io in genere fallisco all’inizio, così mi porto avanti. Forse perché vorrei sempre contraddirlo, il mio punto di vista sul mondo, contraddirlo e perciò approfondirlo, ché so bene che badiamo alla superficie, spesso, noi, più che alla profondità, poiché l’andare in fondo alle cose è un gioco per pochi stolti, meglio l’attualità manigolda, che libra ma in superficie, e per questo occorre, a parer mio, propendere per la coercizione, per qualche simpatico manrovescio mollato di quando in quando al pubblico, affinché smetta di assopirsi davanti allo schermo dentro il quale condivide esistenze che non vivrà mai, e beninteso non voglio certo proporre l’illusione che esista un artista veramente consapevole delle mappe che conducono alla verità, ché non è questo il ruolo, io credo, dell’artista, ma piuttosto quello di intavolare una discussione, fosse anche senza un tavolo.

E dunque ecco lo spettacolo.
Che sarà un detonatore, o perlomeno lo immagino così.
Di un pensiero nuovo.
Che non dirà niente di attuale.
Pur parlando di oggi.

24, 25, 26, 27 Ottobre
ingresso €15 – ridotto €12
Prenotazione consigliata, i posti sono limitati

Per accedere agli spettacoli è necessaria la tessera associativa (gratuita); da richiedere entro il giorno prima dell'evento al seguente link: www.tesseramentocontraddizione.it

Info e prenotazioni: 025462155 – prenotazioni@teatrodellacontraddizione.it

Teatro della Contraddizione via della braida n.6, 20122 Milano - MM3 Porta Romana