Poetica e didattica

Dal 1991 la compagnia del Teatro della Contraddizione costruisce le sue opere teatrali partendo da sperimentazioni che nascono nell'ambito della scuola, portando con sé in scena gli attori di questa ricerca, gli allievi. L’ultimo lavoro vede la coproduzione internazionale di MTM Teatro e Lac di Lugano Miss Bartleby. Non è tempo di essere

Questo canale diretto teatro-compagnia-scuola contraddistingue la Contraddizione e il suo principio fondante: la sperimentazione.


LA CONTRADDIZIONE
La contraddizione è per noi il motore dell'arte, la possibilità di mettere in dialettica due punti di vista inconciliabili e produrre un'interrogazione sulla realtà. La contraddizione è dunque il veicolo drammatico più importante nella rottura del punto di vista univoco ed è ciò che caratterizza il nostro lavoro sia in ambito didattico che teatrale. Il nostro baricentro sta tra tradizione e ricerca, in un confronto continuo tra ciò che è stato e la sua innovazione.

Accogliere la contraddizione nella scuola significa accettare i dualismi e le contraddizioni che l’allievo trova lungo il proprio percorso.

Il teatro per noi è lo spazio in cui le persone hanno la possibilità di crescere attraverso l’accettazione globale di sé, anche di quelle parti sommerse che non vengono riconosciute come proprie, sia dal punto di vista fisico – vocale, che caratteriale.

VOI
Chi cerchiamo? Chi ha il desiderio di mettersi in gioco, di spostarsi dal proprio territorio per interrogarsi e interrogare.

Nessuna esperienza è richiesta, ma tutte le esperienze precedenti sono gradite: ogni strumento è utile se è uno strumento, se è una possibilità in più e non “la possibilità.” Non conta il genere di motivazioni che vi spinge a frequentare la scuola, qualunque motivo ha un valore e a tutti chiederemo un'applicazione profonda, che in definitiva significa partecipare del presente fino in fondo, senza filtri.

Altamente sconsigliata a chi preferisce la via diritta, il pronto subito dal pronto quando è maturo.

Nel processo didattico e creativo ci sarà bisogno di una determinazione selvaggia.
L’inizio del percorso didattico è basato sulla pulizia e la sottrazione delle sovrastrutture legate all’educazione e al sociale, per abbandonare i pregiudizi che nascono da un’immagine di sé proiettata e non autentica, e poter accogliere pulsioni anche legate alle proprie zone d’ombra. L’attore deve essere in grado di vivere più o meno direttamente tutte le esperienze che vive il personaggio; questo significa accettarne il dualismo e le contraddizioni, senza porre giudizi di valore che propendano da una parte escludendone l’altra; vivere prima di tutto come persona e poi come personaggio un’esperienza teatrale in modo completo, trovando il giusto equilibrio tra istinto e ragione, fa sì che la funzione dell’attore diventi quella di tramite tra lo spettatore e il testo, in modo che anche il pubblico possa farne esperienza.

Ci interessa una recitazione viva, fatta di processi, in cui l’essere e l’agire siano sempre compresenti nell’interpretazione dell’attore.

Per fare questo percorso sarà richiesta la disponibilità ad affrontare l’abisso, l’ignoto, a mettere in discussione le proprie strutture per poter affrontare qualsiasi approccio in modo aperto, in scoperta, per sviluppare l'attitudine a lavorare con altri linguaggi anche dopo la propria esperienza alla Contraddizione.

Un percorso esclusivo dedicato solamente a voi costruirà il gruppo che andrà in scena con la compagnia. Un lavoro basato sulle diverse individualità che valorizza la peculiarità artistica e la complessità del gruppo.

LA RICERCA
Ciò che ci interessa è una ricerca artistica con i tempi necessari a un processo di creazione e di studio. Trovarsi a scoprire il brutto e il bello dell’ingombrante sé, vagliare l’invisibile, ciò che esiste ma non vediamo, piuttosto che l’invadente realtà. Ogni artificio messo in scena tenterà di arrivare a quest’altra realtà.

IL CORPO-PAROLA
Prima d'ogni altra cosa, il teatro è corpo nello spazio. La parola è il tentativo di elaborare, esprimere un movimento inconscio che prima di tutto afferra il corpo, si carnifica, si fa azione.
Il personaggio è attraversato da un mondo sotterraneo che è percepibile solo parzialmente. Nella nostra idea di teatro il corpo-parola è lo strumento principale per far emergere questo mondo sotterraneo. È un rapporto dialettico: l’attore governa nel presente il dialogo tra corpo e parola, fa risuonare fuori tutto ciò che passa dentro.
Il corpo come la parola possono così incarnare l'indicibile, oltrepassare la soglia del quotidiano e far sì che il mondo interiore si faccia visibile, reale, per quanto nella sua forma parli come parlerebbe un sogno.

LA TRASFORMAZIONE
L'arte teatrale non dice, non educa, non dà lezioni, ma rivela parti ancora sconosciute a se stessi. Uno specchio che mostra non quello che siamo, ma quel che siamo in modo latente.

Ce frere interieur que tu n'es pas encore. (A. Gide)
Il fratello interiore che tu non sei ancora. Quante sconosciute principesse addormentate portiamo dentro di noi nell'attesa di essere svegliate da un gesto, da una parola, da un accordo musicale? Posso istruirmi fino al collasso, accumulare immense ricchezze nozionistiche, eppure non esiste al mondo nulla di simile a questa intima conoscenza: incarnare il mio “fratello interiore”; conoscere questo corpo rivelato, un suo gesto nello spazio, in un punto preciso di questo nuovo universo, e avvertire questa voce mai ascoltata emettere un senso, attraverso una parola.

La scuola del Teatro della Contraddizione vi darà l'occasione di incontrare Fratelli e Principesse in un percorso fatto di ostacoli e limiti da superare o da rispettare.

LO SPETTACOLO
Gli spettacoli di produzione nascono dalla sinergia tra compagnia e gruppo di studio. Ogni opera costruisce metodologie differenti, esercitate nella scuola. Gli spettacoli costituiscono mondi non quotidiani, in cui la realtà appare distante, quasi inavvicinabile, e la dimensione onirica è predominante.